La Torre Alpina del Buono è la prima dimora della zona costruita in forma di castello neomedioevale, scenografica ed eclettica. Viene chiamata “Torre Alpina” per il suo sapore francese, ispirato all’Art Nouveau, che richiama i progetti di Hector Guimard con decorazioni sinuose e dettagli ricercati.
Fu voluta dal facoltoso fiorentino Del Buono come residenza estiva, e ancora oggi si distingue tra gli alberi con le sue torrette eleganti e l’aria fiabesca. L’architettura è resa ancora più fastosa dall’uso di materiali preziosi: un raffinato accostamento di arenaria, alberese, mattone e pietre locali. Le finestrature sono rifinite da cornici in forma di centina, che ne esaltano l’armonia compositiva.
Negli anni Trenta del Novecento, la torre — all’epoca circondata da un parco punteggiato di apeti — viene trasformata in un albergo di lusso. A gestire l’attività è Federico Mattei, colto collezionista di arte contemporanea e direttore anche della vicina Pensione Ca’ del Setta. La sua passione per l’arte trasforma l’interno del fabbricato in una vera galleria, arricchita da dipinti dei pittori più celebri dell’epoca.
La torre è già menzionata in una guida del 1897, a conferma del suo valore architettonico e della sua notorietà.